L’edificio risale al Medioevo e, all’origine, doveva avere un impianto analogo a quello della Cappella di Sant’Anna dei Rogadeo. Citata più volte dalla Cronaca Labini e nelle Sante Visite VescoviIi, il suo assetto venne sconvolto tra il 1683 e il 1699, durante i lavori di ristrutturazione del Palazzo Bovio curati da Valentino dei Valentini; in tale occasione venne ridotta longitudinalmente per l’allargamento di Via Mercanti.
La Cappella godeva del diritto sacro “altius non tollendi”, ossia non era consentito sopraelevare. Ha orientamento EST-OVEST, secondo la simbologia antica con altare e abside a levante. Presenta due ingressi prospicienti su aree pubbliche, Via Mercanti e Via Vincenzo Rogadeo, dall’aspetto sobrio e dal gusto classico. Interessante è in alto una protome leonina che funziona da doccione. L’altare principale è del 1606 con una mensa e un dorsale tardo-rinascimentale che incornicia la Deposizione (cm 145 x 175) riferibile al pittore di Matera Tommaso Oppido, anche se appaiono evidenti segni della Bottega di Alfonso di Corduba. Sulla mensa si legge l’iscrizione: A. D. MDCVI I Questa chiesa di diritto patronale laicale della famiglia Bove è dedicata alla Santa Vergine della Pietà, a Sant’Antonio e a Santa Caterina sin dalla fondazione.
Camillo, arcidiacono e Vicario della Cattedrale, e Scipione Bovio curarono di adornare questa chiesa il 1606. Sull’altro lato della chiesetta, già adibita a Cappella della FUCI (Federazione Universitaria Cattolici Italiani) sino al 1971, si trova un altare in pietra con nicchia dedicato a Sant’Antonio di Vienna. Ora è in stato d’abbandono.